LE VIE DELLA GUARIGIONE
SE LA TERAPIA OLISTICA AFFIANCA LA MEDICINA UFFICIALE
Il racconto di oggi verte sull’aiuto olistico che spesso mi viene richiesto da parte di persone ricoverate in ospedale per varie patologie. Aiuto di cui, preciso, il personale sanitario non è minimamente a conoscenza.
Fra i casi di polmonite che ho assistito negli ultimi due anni, ne vorrei citare in modo particolare uno, per il quale il riscontro è stato molto positivo.
Intendiamoci, quando alle terapie convenzionali si affiancano i giusti interventi di supporto energetico e olistico, i risultati sono sempre, immancabilmente, molto concreti. Però, a obiettivo raggiunto, non sempre le persone si soffermano a riflettere sull’accaduto e a riferire in modo preciso sui benefici ottenuti… ed è un peccato. Non tanto perché a noi operatori piaccia sentirci dire che abbiamo centrato il bersaglio, quanto perché così si perde l’occasione di dare il giusto riconoscimento alle nostre tanto bistrattate discipline!
La persona a cui mi riferisco ha vissuto una vera e propria odissea ospedaliera, con un quadro clinico piuttosto serio, in un periodo come quello dello scorso Natale, caratterizzato da un rinnovato clima di paura per l’influenza diversa.
Durante i giorni di degenza l’ho seguito con regolarità, in collegamento astrale, affiancando costantemente i medici inconsapevoli.
Le notizie dall’ospedale arrivavano frammentarie e a volte contradditorie, inevitabilmente filtrate dal passaggio attraverso la persona della moglie, a cui è toccato il non grato compito di dover accudire contemporaneamente se stessa (con due figli in casa) e il marito in forzato isolamento ospedaliero, a causa delle discutibili regole dettate dalla gestione covid di questi ultimi anni.
Spesso, in mancanza di feedback diretti, ho dovuto affidarmi unicamente alla mia percezione energetica per poter fornire il supporto più idoneo.
Finalmente, dopo alcuni giorni di notizie altalenanti e inizialmente drammatiche, il miglioramento e la dimissione finale. Quindi, una lunga convalescenza casalinga, con la triste prospettiva di non poter più recuperare la piena funzionalità polmonare.
Il mio lavoro, tuttavia, proseguiva, con la certezza che nulla è irreversibile e che tutto può essere, in certa misura, corretto e aiutato.
A distanza di oltre tre mesi, il verdetto degli esami finali: esame spirometrico al 110% e nessuna traccia di cicatrici importanti a livello polmonare. Esplicitamente richiesto in proposito, il medico visitante ha dovuto ammettere: “un esito del tutto inaspettato”.
È sempre difficile, nella nostra società ultra-scientifica, parlare di queste cose senza destare, da un lato, sorrisi di supponente scherno e, all’estremo opposto, esagerate aspettative o false speranze.
Per me, certamente, una bella soddisfazione che nessuno scettico potrà mai togliere. Soddisfazione che è lontanissima da qualsiasi forma di orgoglio… Non ho mai fatto mistero del fatto che i nostri talenti sono guidati da quelle Entità di Luce che io amorevolmente chiamo Maestri.
Da questo tipo di esperienze possiamo trarre la lampante evidenza che quando la medicina ufficiale e le terapie alternative di Luce uniscono i loro intenti, i risultati sono inaspettati e appaganti.
Nota, per la corretta interpretazione di questo contributo, prendere visione dell’INFORMATIVA
(Rif.: ESPIRA B037)