SPIRITUALITÀ E VITA ALIENA
IL GIUSTO INQUADRAMENTO DELLA QUESTIONE “EXTRATERRESTRE”
Chi si occupa di spiritualità e di occultismo deve, prima o poi, fare i conti con la questione della vita extraterrestre.
Trovo che sia sempre molto difficile parlare di questo argomento senza cadere, da un lato, nella banalità di certe discussioni sull’argomento degli UFO e, dall’altro, in un’inutile disquisizione di carattere scientifico. Ci possiamo rapportare costruttivamente a questo tema solo se rinunceremo, almeno in parte, alla pretesa di comprendere razionalmente tutto e di dare una spiegazione “materiale” ad ogni cosa.
A voler ben guardare, tutta la tradizione occultistica, sia moderna sia antica, è ricchissima di riferimenti ad esseri provenienti da altri mondi. Logicamente, le parole utilizzate per descrivere tutto questo sono sempre adeguate alla cultura, al contesto e allo spirito del tempo in cui hanno origine.
Emanuel Swedenborg (1688-1772), ad esempio, sostenne di “essere stato in Paradiso, e di avervi veduto esseri vissuti su altri pianeti”.
Rudolf Steiner (1861-1925), dal canto suo, sostenne chiaramente che l’Essere Umano ha origini non terrestri. Ebbe inoltre a scrivere che: “Ogni singola stella è la dimora di determinate entità spirituali”.
Riferimenti ben più antichi, anche se di ardua interpretazione, sono rinvenibili nelle fonti mesopotamiche, nella cultura Vedica, nella mitologia Maya, e in innumerevoli altre fonti storiche e mitologiche.
Ma vediamo di fornire alcuni semplicissimi spunti che possano aiutare chi non si trova molto a suo agio con questo tema e chi fatica ad accettare quello che, per la sottoscritta, presenta carattere di evidenza.
Partiamo da un semplicissimo punto di vista: se siamo disposti ad accettare l’esistenza di livelli di realtà non materiali e di entità senzienti e coscienti, operanti in tali piani, dovrebbe essere del tutto naturale accettare la possibilità che esseri spirituali non legati alla sfera terrestre possano tuttavia entrare in contatto con questa.
Se poi ci spingiamo oltre e ammettiamo che ogni oggetto del mondo fisico sia un riflesso, una manifestazione di realtà spirituali superiori, diventa addirittura ovvio che ad ogni corpo celeste debbano essere associate determinate entità… Senza che in tali luoghi debba necessariamente essere fiorita la “vita”, così come la intendiamo in senso biologico.
Lo spazio, così come lo sperimentiamo nel mondo fisico-sensibile, rimane probabilmente un ostacolo enorme alla copertura delle vastissime distanze interstellari, ma questo non costituisce più un impedimento al contatto, se solo usciamo dai confini del nostro piano di esistenza materiale.
Quindi, quando l’occultista parla di astronavi e di extraterrestri, o alieni, non sta necessariamente ipotizzando che qualcuno abbia solcato fisicamente le distese interstellari o interplanetarie (magari in un fantascientifico iperspazio…), perché sa bene che di fatto il mondo astrale è già di per se stesso una specie di iperspazio, ossia una realtà in cui i normali concetti spazio-temporali perdono in gran parte la loro comune accezione!
Oggi siamo in molti a ricevere messaggi e a canalizzare entità spirituali la cui origine “spaziale” sarebbe da ricercarsi molto lontano da noi. Se non teniamo presenti le suddette premesse, è inevitabile il rischio di dare della cosa una descrizione superficiale e facilmente ridicolizzabile da chi non crede.
Ma è davvero così fondamentale dare una precisa collocazione nel cosmo all’origine di questi fenomeni?
(Rif.: ESPIRA B029)