LA CONOSCENZA PORTA SAPIENZA
COME PRESERVARE LA SALUTE COLTIVANDO SENSAZIONI POSITIVE
Non c’è dubbio che, ora più che mai, un Operatore di Luce debba affrontare i delicati temi che questo complesso periodo ci pone dinnanzi. Per chi coltiva la propria spiritualità, è il momento di vedere se siamo pronti davvero a credere in quello che più volte abbiamo asserito… o se la pressione degli eventi ci riporterà ad una visione puramente materiale del mondo.
Siamo in presenza di una crisi a livello mondiale che è ormai scandita solo in parte dal problema sanitario legato alla diffusione del cosiddetto Covid-19 (ossia di quella che io preferisco chiamare “influenza diversa”). Essa coinvolge ormai pesantemente l’economia, la socialità, il benessere psichico delle persone, l’istruzione, l’etica, e rischia persino di mettere a repentaglio la convivenza civile e la struttura stessa della nostra civiltà.
Dietro ad eventi di così vasta portata non si può non vedere la trama dell’oscurità. Prendere consapevolezza di questo è il primo passo indispensabile per reagire in modo adeguato. Possiamo adottare tutte le precauzioni materiali e pratiche possibili, ma senza una gestione consapevole di noi stessi e del nostro approccio alla vita, non vi è sicurezza che tenga.
Ho le mie convinzioni al riguardo, ma non mi interessa scendere nel merito di discussioni scientifiche sulla natura della malattia. Estenuanti discussioni sul fatto che il cosiddetto virus sia effettivamente un agente patogeno o che sia un prodotto di scarto delle cellule stressate non portano a nulla… un po’ come domandarsi se sia nato prima l’uovo o la gallina.
Quello che è CERTO, quello che ogni operatore di luce può verificare quotidianamente quando è chiamato ad intervenire sulle persone, è la presenza tangibile di alcuni fattori-chiave che sono SEMPRE presenti nei casi gravi. Il primo fattore, che spesso ne richiama altri, è la PAURA. La paura si porta poi dietro, quali controparti o sviluppi successivi, altri sentimenti negativi quali la RABBIA E la TRISTEZZA. Dobbiamo riflettere profondamente su come sia difficile per chiunque, in questo momento, sfuggire a questo terzetto: paura, rabbia, tristezza. Conosco persone che hanno gestito molto bene la paura del contagio, ma che sono poi venute a cedere alla paura per tutto quello che sta capitando a livello economico e sociale…
Qualunque immunologo non potrà che confermare l’impatto devastante che la paura può produrre sul corpo umano, causando un default esteso ed importante delle difese immunitarie… lasciando così il campo aperto alla distruzione tissutale.
Per prima cosa, dobbiamo quindi liberarci dalla paura del contagio, perché è la trappola numero uno. “La coscienza della mente è libera da malattia e la mente è sana”. Questa frase non deve essere un timido slogan: essa deve diventare una certezza dell’anima! Quando un numero adeguato di persone avrà metabolizzato questo concetto, tanti altri problemi saranno smontati l’uno dopo l’altro come per incanto.
Dobbiamo “innalzare la nostra energia”, senza illuderci che sarà facile e indolore… Equilibrio, calma, distacco e positività devono diventare un nostro obiettivo quotidiano.
Siamo, come è noto, nel delicato periodo di transizione tra due epoche. Già la (ben più terribile e virulenta) epidemia di influenza “spagnola” all’inizio del secolo diciannovesimo aveva mostrato di voler colpire l’uomo in quello che è il suo sistema di maggiore e vitale importanza spirituale: l’apparato respiratorio, quello che ci mette in contatto con l’energia vitale universale. Guarda caso, anche ora sono colpiti elettivamente i polmoni… ossia gli organi che da sempre la tradizione associa al sentimento della tristezza!
(Rif.: ESPIRA B006)