DOPO LA COSIDDETTA MORTE

IL TRAPASSO, OSSIA… IL “COMPLEVITA”

C’era una volta la visione “religiosa” della cosiddetta morte. Per noi, vissuti per lo più in una società permeata di cultura cattolica, imperava il noto concetto di “Vita Eterna”, nonché la prospettiva di dover essere sottoposti al Giudizio Divino per finire poi in Paradiso, Purgatorio o Inferno.

Recentemente, però, si è andato sempre più affermando un certo risveglio spirituale, e abbiamo in buona parte mutato le nostre concezioni. Oggi sono quindi moltissime le persone che, anche se tuttora aderenti ad un determinato credo, hanno finito per abbracciare un concetto un po’ diverso di quella che definiamo impropriamente “morte” e che a noi piace invece chiamare “il complevita”.

Già: comple-vita, letteralmente “compimento della vita”, ma noi lo intendiamo nel senso di “Compleanno della vita nuova”! Parola nata da una casuale associazione ricevuta da Nadia in canalizzazione, più che mai calzante e da lei adottata ormai in modo sistematico nei suoi scritti.

L’Essere, disceso a suo tempo nell’incarnazione fisica allo scopo di realizzare un suo progetto di vita, ne esce infine per ritornare al mondo spirituale, portando seco il suo sacro bottino di esperienza e di conoscenza.

Questo processo richiede tempo e procede attraverso alcuni passaggi fondamentali:

• un primo periodo in cui il trapassato rimane vicino al piano materiale ed ai suoi cari
• un riesame della propria vita, seguito da un periodo di volontaria purificazione
• un periodo di vita nei mondi superiori
• la pianificazione e la preparazione della successiva vita materiale

Nuove prove e nuove esperienze lo aspettano, quindi, lungo la tortuosa strada del progresso individuale, su piani di esistenza ben diversi dal nostro, ma non per questo meno ricchi e impegnativi.

Per approfondire questa tematica, consulta gli articoli dedicati all’affascinante tema dei trapassati oppure visita le pagine di questo sito sui relativi seminari e trattamenti.